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MAE. Il giudice può rifiutare la consegna di donne incinte o madri di prole inferiore a tre anni - Cass. Pen., Sez. VI, sent. 29 marzo 2024 n. 13144

Cass. Pen., Sez. VI, sentenza 29 marzo 2024 n. 13144 - Pres. Di Stefano, Cons. Rel. D’Arcangelo per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

La consegna della persona interessate può essere rifiutata, in conformità all’articolo 2 della legge n. 69 del 2005, interpretato in senso conforme al diritto dell’Unione e non sulla base di standard puramente interni di tutela, qualora sia dimostrata l’effettività del rischio concreto di violazione del diritto fondamentale della madre al rispetto della sua vita privata e familiare e dell’interesse dei suoi figli minori a causa:
  1. a) di carenze sistemiche o generalizzate in ordine alle condizioni di detenzione delle madri di minori in tenera età e di cura di tali minori nello Stato membro emittente del MAE;
  2. b) oppure di carenze riguardanti tali condizioni che pregiudicano più specificamente un gruppo oggettivamente identificabile di persone, come i minori con disabilità
 
La Cassazione Penale richiama la sentenza del 21 dicembre 2023, C-261/22 resa dalla Corte di giustizia europea che aveva espresso,  il principio secondo cui, la consegna di una persona ricercata non può essere rifiutata dal giudice per il solo motivo che si tratta della madre di minori in tenera età con lei conviventi, precisando che l’esecuzione di un mandato d’arresto europeo (MAE) è possibile in via eccezionale solo in caso di carenze sistemiche o generalizzate nello Stato membro emittente o nel caso in cui rischino di essere violati i diritti fondamentali degli interessati.
L’art. 1, par. 2, della decisione quadro 2002/548/GAI sancisce la regola secondo cui gli Stati membri sono tenuti a dare esecuzione a qualsiasi mandato d’arresto europeo in base al principio di fiducia reciproca tra gli Stati membri e conformemente alle disposizioni di detta decisione quadro.
Pertanto, anche alla luce di quanto affermato dalla giurisprudenza:
- le autorità giudiziarie dell’esecuzione possono rifiutare di eseguire un MAE soltanto per motivi fondati sulla decisione quadro 2002/584, così come interpretata dalla Corte Ue;
- inoltre, l’esecuzione del MAE costituisce il principio, mentre il rifiuto di esecuzione è concepito come un’eccezione che deve essere interpretata restrittivamente.
 
Diritto penale – MAE – Detenute in stato di gravidanza – Detenute madri – Rif. Leg. artt. 3, 4, 7, 24 e 35 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea

autore: Cianciolo Valeria