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Precarietà  abitativa e inconsapevolezza confermano la decadenza. Corte d'Appello di Bari, Decreto 7 agosto 2020

Va respinto il reclamo proposto dal genitore dichiarato decaduto dalla responsabilità genitoriale sul figlio e va confermato in tutte le sue statuizioni il Decreto decadenziale del Tribunale per i Minorenni, oggetto di impugnazione, laddove le condotte del reclamante, l’assenza di una sua condizione lavorativa, il precario contesto familiare e abitativo nel quale il minore sarebbe collocato siano da ritenersi pregiudizievoli per il suo sereno ed equilibrato sviluppo psico-fisico e siano stati correttamente ritenuti                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      in contrasto con i doveri inerenti alla responsabilità genitoriale, sicché il minore è stato affidato ai Servizi Sociali per l’approntamento di tutti gli interventi necessari per la sua crescita.   (CF)

Incapacità genitoriale - Rapporto contraddittorio e conflittuale con il padre biologico - Affidamento del minore al Servizio Sociale - Decadenza dalla responsabilità genitoriale

Rif. Leg.: Artt 330 e ss. c.c. Artt. 737 e ss. c.p.c.

Giovedì, 10 Novembre 2022
Giurisprudenza | Responsabilità genitoriale | Responsabilità genitoriale | Minori | Merito Sezione Ondif di Bari
Corte Appello Bari, Est. Capasso, decreto 7.08.2020 per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi
Corte Appello Bari, 7.08.20 massima per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

La Corte di Appello di Bari, nella pronuncia de qua, definitiva quanto alla istanza di inibitoria e nel merito, riteneva correttamente motivato e condivisibile il reclamato provvedimento del Tribunale per i Minorenni di Bari del 30 dicembre 2019, che aveva pronunciato la decadenza dalla responsabilità genitoriale della madre sul figlio, prendendo atto delle gravi carenze manifestate nei confronti degli altri due minori, già affidati al padre in separato giudizio. Risultava altresì che la genitrice, che aveva dato prova di impulsività, fragilità emotiva, immaturità e scarsa consapevolezza del ruolo genitoriale, mostrandosi tuttavia desiderosa di una nuova gravidanza come gesto di sfida, non avesse seguito alcun percorso terapeutico presso il CSM come prescritto dal Tribunale (da intendersi condizione essenziale affinché la predetta potesse riprendere i contatti con i figli), a ciò dimostrandosi oppositiva e non collaborativa; erano così confermati i problemi di natura psichica della genitrice, la quale, per di più, aveva posto in essere comportamenti pregiudizievoli per la incolumità e la tranquillità del minore. Non ultimo, la donna non si era preoccupata di acquisire una stabilità lavorativa, né una collocazione abitativa autonoma e adeguata ai bisogni e alle necessita del figlio. Fortemente conflittuale e contraddittorio era altresì il rapporto con il padre biologico: da un lato la madre riferiva di maltrattamenti e violenze anche durante la gravidanza, mai formalizzati e denunciati, dall’altro nutriva un profondo timore che l’uomo, qualora avesse riconosciuto il figlio, potesse portarlo via con sé; nonostante la attuale convivenza e la prospettiva di un matrimonio con il padre biologico, la genitrice manifestava l’intendimento di cercare una diversa soluzione abitativa a causa dei  frequenti litigi con il compagno che la colpevolizzava per il collocamento in comunità.


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autore: Fossati Cesare