Il Codice Rosso: tra efficienza giuridica e sostegno psicologico continuativo per le vittime, di Alexia Delzenne
Mercoledì, 30 Ottobre 2024
Dottrina
| Violenza - Ordini di protezione
| Psicologia forense
Sezione Ondif di Genova
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Introduzione
Il Codice Rosso, introdotto in Italia con la legge n. 69 del 19 luglio 2019, ha rappresentato un importante passo avanti nella lotta contro la violenza di genere e domestica. La normativa mira a ridurre i tempi di intervento delle autorità, garantendo che la denuncia venga presa in carico entro 72 ore, assicurando così protezione immediata per le vittime di maltrattamenti, stalking e altri crimini di genere. Tuttavia, nonostante l’urgenza con cui viene trattata la fase iniziale, il periodo che intercorre tra la denuncia e il dibattimento giudiziario resta un nodo critico. Questo lungo lasso di tempo rappresenta una sfida emotiva e psicologica per le vittime, che si trovano spesso in uno stato di sospensione emotiva, incapaci di iniziare un percorso di vera guarigione.
In questo contesto, il ruolo dello psicologo e degli altri professionisti della relazione d’aiuto diventa centrale, offrendo supporto non solo alle vittime dirette di violenza, ma anche ai minori coinvolti, sia direttamente che indirettamente.
Come già sottolineato, il Codice Rosso prevede alcune misure immediate che hanno l'obiettivo di proteggere la vittima e accelerare le indagini: la normativa impone che la denuncia della vittima venga presa in carico entro 72 ore, garantendo un’indagine rapida e l’applicazione di misure cautelari nei casi più gravi. Questa tempestività offre sollievo emotivo alla vittima, che vede riconosciuto il proprio vissuto di violenza, sentendosi ascoltata e protetta.
La legge prevede l’allontanamento del soggetto maltrattante o l'adozione di altre misure di protezione come l’ordine restrittivo. Questo aiuta la vittima a sentirsi al sicuro, creando un contesto più favorevole per l'inizio del processo di recupero psicologico.
Con l’introduzione del Codice Rosso ha avuto inizio una campagna di sensibilizzazione e di formazione di operatori (forze dell'ordine, avvocati, psicologi) specializzati nella gestione dei casi di violenza di genere. Questo ha portato a un supporto più qualificato per le vittime, favorendo una migliore comprensione del trauma subito e una gestione adeguata delle sue conseguenze psicologiche.
Nonostante la rapidità iniziale garantita dal Codice Rosso, il percorso legale successivo può protrarsi per mesi o anni, lasciando la vittima in un limbo emotivo. Durante questo periodo, la vittima può vivere una forte incertezza che aggrava i sintomi di ansia, disturbi da stress post-traumatico (PTSD) o depressione. L'attesa prolungata rallenta il processo di elaborazione del trauma, poiché la vittima non riesce a sentirsi completamente sicura.
In questo contesto, lo psicologo svolge un ruolo cruciale, aiutando la vittima a gestire l’incertezza e a ridurre i sintomi traumatici. Tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) sono utili per evitare che la persona sviluppi disturbi più gravi, offrendo strategie di coping che permettono di affrontare l'attesa in modo più resiliente.
continua
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editor: Fossati Cesare
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