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Chiariti i confini fra aborto, infanticidio e omicidio - Cass. Pen., Sez. I, sent. 25 maggio 2023 n. 22711

Mercoledì, 21 Giugno 2023
Giurisprudenza | Aborto | Legittimità
Cass. Pen., Sez. I, sent. 25 maggio 2023 n. 22711 – Pres. Mocini, Cons. Rel. Aliffi per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

Al di fuori dei casi espressamente consentiti dalla  L. n. 194/1978, tutte le condotte di soppressione realizzate nei confronti di un feto che è vitale all’inizio del travaglio ed ha, per l’età gestazionale, “possibilità di vita autonoma” extrauterina sono sussumibili nelle fattispecie omicidiarie di cui agli  artt. 575,  589 e  578 c.p., a seconda se l’evento morte è posto in essere con coscienza e volontà, contro la volontà ma a causa di un atteggiamento negligente, imprudente o imperito, ovvero se il feto sia ucciso dalla madre determinata dalle condizioni di abbandono morale e materiale». Tanto, a prescindere se il decesso si sia verificato all’interno o all’esterno dell’alveo materno.
Al contrario, le fattispecie incriminatrici di cui all’ art. 19 cit. sono configurabili se le condotte di soppressione del feto sono interamente compiute ed esaurite prima dell’inizio del travaglio.

 
Aborto – IVG – Omicidio – Infanticidio - Differenze – Criteri di accertamento della capacità di vita autonoma del feto al momento dell'induzione del travaglio - Nesso di causalità tra condotta concorsuale ascritta all'imputato ed evento mortale - Rif. Leg. artt. 110, 479, 575, 577, n. 1), 578 e 589 cod. pen.; artt. 6, 7 e 19 della L. 22 maggio 1978, n. 194

autore: Cianciolo Valeria