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Quando non si pone una questione di applicabilità di una norma straniera richiamata da norme di conflitto o di riconoscibilità di una sentenza straniera e la fattispecie è totalmente interna all’ordinamento nazionale, non si pone una questione di limite dell’ordine pubblico interno.

Gli articoli 8 e 9 della Legge 40 del 2004 (tutela del nato E suo stato giuridico) non possono allo Stato prescindere dal complessivo impianto regolatore della suddetta legge, in particolare, dalle disposizioni che individuano i requisiti per l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita e dagli originari principi ispiratori della legge.

La scelta del legislatore è nel senso di limitare l’accesso alle tecniche di pma per rimuovere cause impeditive della procreazione circoscritte ai casi di sterilità o di infertilità accertate e certificate dato medico e quindi, la situazione di infertilità patologica non è omologabile la condizione di infertilità della coppia omosessuale.

Il che significa che una diversa interpretazione delle norme in esame involgenti la sola questione della formazione dell’atto di nascita, non è affatto imposta dalla necessità di colmare in via giurisprudenziale un vuoto di tutela, implicando pur sempre il suddetto vuoto, in materia, quale questa, eticamente sensibile, scelte legislative di riscontro in base all’equilibrio di diversi valori costituzionali tutti coinvolti e tutti in gioco a fronte delle quali scelte non sarebbe ammissibile perché potenzialmente arbitraria una qualsivoglia attività di supplenza in termini solo giurisprudenziali. (VC)

P.M.A. – Atto di nascita – Status di figlio nato da coppia same sex – Rettifica dell'atto di nascita -  Rif. Leg. artt. 4,5, 8, 9 e 12 Legge 19 febbraio 2004, n. 40 ("Norme in materia di procreazione medicalmente assistita");  d.p.r. 3 novembre 2000, n. 396 (Regolamento per la revisione e la semplificazione dell'ordinamento dello stato civile).

 

autore: Cianciolo Valeria