Le prove prodotte da una sola parte sono sufficienti a consentire la decisione sull'onere di mantenimento. Corte di Cassazione, 3 dicembre 2019 n. 31548
per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi |
Si ha violazione degli artt. 115 e 116 cpc allorché si alleghi che il giudice abbia posto a base della
decisione prove non dedotte dalle parti, ovvero disposte d'ufficio al
di fuori dei limiti legali, o abbia disatteso, valutandole secondo il
suo prudente apprezzamento, delle prove legali, ovvero abbia
considerato come facenti piena prova, recependoli senza apprezzamento
critico, elementi di prova soggetti invece a valutazione.Nel caso di specie la decisione si è fondata sugli elementi di prova prodotti da una delle parti: in specie l'accertamento dell'agenzia delle entrate sui propri redditi prodotto dal marito. Ciò non costituisce violazione alcuna del principio dell'onere della prova.Quest'ultima censura l'impugnata sentenza per aver fatto decorrere il diritto al mantenimento della moglie dal primo grado di giudizio: l'assegno di mantenimento in favore del coniuge, fissato in sede di separazione personale, deve decorrere dalla data della relativa domanda, in applicazione del principio per cui un diritto non può restare pregiudicato dal tempo necessario a farlo valere in giudizio.
autore: Fossati Cesare
Giovedì, 18 Aprile 2024
Il giudizio sul quantum del mantenimento dei figli deve tener conto della ... |
Martedì, 27 Febbraio 2024
Assegno di mantenimento ed insussistenza ab origine in capo all'avente diritto - ... |
Giovedì, 21 Dicembre 2023
La Cassazione fa il punto sulla quota di TFR spettante all’ex coniuge ... |
Mercoledì, 20 Dicembre 2023
Accordi negoziali fra i coniugi validi anche senza omologazione del giudice - ... |