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La prodigalità può essere un presupposto per l'apertura dell'amministrazione di sostegno? - Cass. Civ., Sez. I, Ord., 28 dicembre 2023, n. 36176

La nota a sentenza nella sezione dottrina a questa pagina

Cass. Civ., Sez. I, Ord., 28 dicembre 2023, n. 36176; Pres. Genovese, Rel. Cons. Tricomi per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

La prodigalità è stata definita come un comportamento abituale caratterizzato da larghezza nello spendere, nel regalare o nel rischiare in maniera eccessiva ed esorbitante rispetto alle proprie condizioni socio-economiche ed al valore oggettivamente attribuibile al denaro che configura autonoma causa di inabilitazione, ai sensi dell'art. 415 c.c., comma 2, indipendentemente da una sua derivazione da specifica malattia o comunque infermità, e, quindi, anche quando si traduca in atteggiamenti lucidi, espressione di libera scelta di vita, purchè sia ricollegabile a motivi futili. In questi sensi è stato ravvisato il presupposto per l'apertura dell'amministrazione di sostegno nel caso di una persona dedita in maniera continua al gioco, che destini ad esso tutti i suoi averi, contraendo anche plurimi prestiti per alimentare questa pregiudizievole inclinazione; diversamente, sono stati ritenuti insussistenti gli estremi della prodigalità nella condotta di un soggetto che, con la redistribuzione della propria ricchezza a persone a lui vicine, anche se non parenti, intendeva dare una risposta positiva e costruttiva al naufragio della propria famiglia.


Amministrazione di sostegno – Prodigalità – Presupposti; Rif. Leg. L. n. 6 del 2004, art. 3.

editor: Ferrandi Francesca