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Morte di Martina Rossi. Accolto il ricorso di Pm e parti civili contro l'assoluzione dei due imputati - Cass. Pen., Sez. III, sent. 12 febbraio 2021 n. 5602

I due imputati erano stati condannati in primo grado a sei anni di carcere per l'accusa di morte in conseguenza del reato di tentata violenza sessuale di gruppo (prescritta nel novembre del 2019) ed assolti dalla Corte d'Assise perché il fatto non sussiste.
Secondo i giudici della III sezione Penale della Cassazione ci sarebbero errori commessi nella valutazione delle testimonianze nella sentenza d’appello.  Annullata l’assoluzione per i due imputati nel processo sul caso di Martina Rossi, la ventenne ligure morta precipitando dal balcone di una camera di albergo a Palma di Maiorca, in Spagna, il 3 agosto 2011

Cass. Pen., Sez. III, sent. 12 febbraio 2021 n. 5602 – Pres. Izzo, Rel. Cons. Rosi per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

In tema di valutazione di una pluralità di prove testimoniali destinate a ricomporre il medesimo fatto, la valenza probatoria di ciascuna dichiarazione non è compromessa dal fatto che una o più circostanze siano riferite da alcuni testimoni e non da altri, quando vi sia la prova che le fonti orali, presenti sul luogo del delitto, non abbiano avuto tutte la completa o la medesima percezione di tutti i segmenti della concorsuale azione delittuosa, per i tempi e i modi di sviluppo della vicenda.
L’accertato mendacio può essere considerato un indizio a carico del giudicabile in quanto sintomatico del suo tentativo di sottrarsi all’accertamento della verità.

Violenza sessuale – Morte come conseguenza di altro reato - Mezzi di prova - Testimonianza - In genere - Valutazione - Pluralità di testimoni dello stesso fatto 

 

autore: Cianciolo Valeria