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L'obbligatorietà della vaccinazione è una questione generale che, oltre ad implicare un delicato bilanciamento tra fondamentali valori, quello dell'autodeterminazione e quello della salute quale interesse della collettività anzitutto secondo una declinazione solidaristica, investe lo stesso rapporto tra la scienza e il diritto, come è ovvio che sia, e ancora più al fondo il rapporto tra la conoscenza – e, dunque, l'informazione e il suo contrario, la disinformazione – e la democrazia.

Deve perciò rilevarsi che, sulla base non solo degli studi - trials condotti in fase di sperimentazione, ma anche dell’evidenza dei dati ormai imponenti acquisiti successivamente all’avvio della campagna vaccinale ed oggetto di costante aggiornamento e studio in sede di monitoraggio, che - contrariamente a quanto sostenuto dalla reclamante nel caso in esame, la profilassi vaccinale è efficace nell’evitare non solo la malattia, per lo più totalmente o, comunque, nelle sue forme più gravi, ma anche il contagio.

La dignità della persona di ogni persona e non di un astratto, intangibile, invulnerabile, inafferrabile soggetto di diritto esige la protezione della salute di tutti, quale interesse collettivo.

(Nel caso in esame, la questione pregiudiziale di incostituzionalità sollevata è stata ritenuta manifestamene infondata e respinta, mentre il padre è stato autorizzato a provvedere in autonomia, senza il consenso della madre, alla effettuazione di tutte le vaccinazioni obbligatorie).

 

Vaccini – diritti della personalità – obbligo vaccinale - incidente di costituzionalità – Rif. Leg. artt. 2, 3, 5, 19, 21, 31 e 32 Costituzione; artt. 1, 1 bis e 1 ter della Legge 31 luglio 2017, n. 119.

autore: Cianciolo Valeria