La Kafalah in Italia: una sfida e un’opportunità di tutela del minore, di Irene Margherita Gonnelli
Gonnelli-Kafalah |
All’attualità, in ragione dei flussi di circolazione e dell’incremento di unioni tra partners di diversa nazionalità, si presenta al giurista italiano una nuova e stimolante sfida ossia il confronto e la necessità di armonizzazione rispetto ad istituti del tutto estranei al classico sistema di riferimento.
Certamente è ciò che accade qualora si prospetti una kafalah, dinanzi alla quale diviene imprescindibile, ormai, non tanto domandarsi se sia consentito assicurarne gli effetti nell’ordinamento italiano bensì quale sia la migliore collocazione sistematica da reperire al fine preminente di garantire al minore che vi si trovi sottoposto la tutela che merita.
A tal scopo, e per comprenderne pienamente taluni aspetti, è sempre opportuno tenere a mente la genesi dell’istituto in parola.
La kafalah, infatti, affonda le proprie radici nel dettato coranico ed in particolare nella necessità di contemperare il precetto di beneficiare e tutelare gli orfani (Corano, 2:220) con il divieto di parificare i figli adottivi ai figli naturali (Corano, 33:4-5).
Ne è nato, dunque, a protezione del minore, l’istituto predetto, che, pur diversamente disciplinato nei vari Paesi dell’area islamica, consiste, in ogni caso, in una sorta di affidamento, in virtù del quale una coppia o anche un singolo soggetto (kafil), si impegna a curare, educare e mantenere il minore (makful), come se fosse suo figlio e sino al raggiungimento della maggiore età, senza tuttavia che il makful entri giuridicamente a far parte della famiglia del kafil e senza che all'affidatario siano conferiti poteri di rappresentanza o di tutela, i quali rimangono attribuiti alle pubbliche autorità competenti.
Gran parte delle legislazioni interessate richiede, quali presupposti per l’accesso a detto istituto, una dichiarazione dello stato di abbandono del minore, l'accertamento dell'idoneità dell'aspirante affidatario ed un provvedimento emesso all'esito di una procedura giudiziaria. Si parla, in tal caso, della kafalah pubblicistica.
continua
editor: Fossati Cesare
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