Documento congiunto delle associazioni specialistiche CAMMINO e ONDiF per la riforma del processo civile, 19 aprile 2021
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Nel ringraziare, per l’invito, il Presidente Prof. Francesco P. Luiso e tutti i componenti della
Commissione, il capo dell’Ufficio legislativo Pres. Franca Mangano e il Vice presidente
Prof. Avv. Filippo Danovi, per avere offerto l’opportunità di conoscere lo stato dei lavori
della riforma del processo delle controversie sulle persone, sulle relazioni familiari e sui
minorenni e per avere consentito un confronto con le principali Associazioni specialistiche
degli Avvocati, esprimendo la nuova sensibilità verso un apporto anche dell’Avvocatura per
una efficiente riforma condivisa della giustizia civile, CAMMINO e ONDiF, nella persona
dei rispettivi presidenti avv. Maria Giovanna Ruo e prof. avv. Claudio Cecchella, intendono
con la presente offrire un contributo unitario ai lavori e alla discussione, richiamando
documenti approvati in precedenza dai propri organi nazionali.
ONDiF e CAMMINO sono infatti convinte dell’indilazionabile necessità di una riforma
profonda della giustizia familiare e minorile, ancora disciplinata da leggi anacronistiche
degli anni trenta e quaranta del secolo scorso, disancorate dalle profonde trasformazioni
della società civile e dall’evoluzione del pensiero giuridico e che superi il dualismo di
giudici e competenze, le stratificazioni lacunose e contraddittorie dei processi e dei riti,
aprendoli definitivamente alle garanzie del diritto di difesa, del contraddittorio e del diritto
della prova, a tutela dei diritti personali di persone fragili, e ribadiscono il già espresso
convincimento per la metodologia adottata dalla Commissione.
CAMMINO e ONDiF condividono quindi il percorso di riforma che parta da un livello
minimo ed urgente di intervento, ma nella prospettiva già attuale e costruita nelle soluzioni
di un intervento più profondo, che interessi pure gli aspetti ordinamentali, con l’adozione di
un giudice delle persone, della famiglia e dei minori, come giudice specializzato, sul
modello del giudice di sorveglianza penale: quindi un’articolazione monocratica di livello
circondariale e un’articolazione collegiale distrettuale a cui siano affidate, oltre alla
giurisdizione penale minorile, le controversie in primo grado sulla responsabilità genitoriale
(de potestate e adottabilità), la materia delle adozioni e il riesame dei provvedimenti
provvisori, essendo l’appello affidato ad una sezione delle persone, delle relazioni famigliari
e dei minori presso le Corti di appello.
In particolare, sui diversi livelli di intervento si osserva quanto segue.
autore: Fossati Cesare
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