Il Diritto a conoscere le generalità di una madre supera l'esigenza di anonimato della stessa. Corte di Cassazione, sentenza 15024 del 21 luglio 2016.
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La Cassazione, nell'accogliere la richiesta di una donna ormai adulta di conoscere le proprie origini biologiche, ha stabilito che chi è stato abbandonato alla nascita ha diritto di sapere l'identità della madre dopo la morte della stessa.
Il caso di specie è nato dalla richiesta di una donna ormai adulta di conoscere le proprie origini
biologiche, essendo la genitrice
ormai deceduta, non era più possibile interpellarla per sapere se era
ancora intenzionata ad avvalersi del diritto all'anonimato deciso al
momento del parto, come già concesso dalla Corte Costituzionale.
Di conseguenza, hanno fatto presente i Supremi Giudici, non si può
permettere che si venga a creare una situazione di irreversibilità del
segreto, poichè ciò causerebbe la "definitiva perdita del diritto fondamentale del
figlio a conoscere le proprie origini – e ad accedere alla propria
storia parentale", che è di fatto "elemento significativo nel
sistema costituzionale di tutela della persona perché rappresenta uno di
quegli aspetti della personalità che possono condizionare l'intimo
atteggiamento e la stessa vita di relazione di una persona".
autore: Zadnik Francesca
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