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Lecito vietare la trascrizione degli atti di nascita dei figli nati da coppie omosessuali mediante PMA - CEDU, Sez. I, 22 giugno 2023 - Nuti et Dallabora et autres contre l’Italie

Pronunciandosi sui ricorsi proposti da alcune coppie italiane, in ordine alla legittimità del quadro normativo esistente in Italia che vieta la trascrizione degli atti di nascita dei figli nati in Italia da coppie omosessuali mediante procreazione medicalmente assistita (PMA) effettuata all'estero, la Corte europea dei diritti dell’Uomo ha respinto gli setssi per manifesta infondatezza.
Secondo la Corte EDU, l’Italia non ha oltrepassato l'ampio margine di discrezionalità di cui disponeva in materia al fine di stabilire o riconoscere la filiazione, escludendo pertanto la violazione dell’art. 8 (diritto al rispetto della vita privata e personale) e  14 (divieto di discriminazione) della CEDU.

CEDU, Sez. I, 22 giugno 2023 - Nuti et Dallabora et autres contre l’Italie per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

“La Corte ritiene che il mancato riconoscimento da parte delle autorità italiane del legame tra le future mamme e i figli, non pregiudica in modo significativo il godimento da parte degli interessati del loro diritto alla vita familiare.
Si conclude quindi che le difficoltà pratiche che le ricorrenti potrebbero incontrare nella loro vita familiare a causa del mancato riconoscimento nell'ordinamento italiano di un legame tra la futura madre e la i bambini interessati, non superino i limiti imposti dal rispetto dell'art. 8 della Convenzione.
La Corte ritiene che lo Stato convenuto non ha in questo caso superato l'ampio margine di apprezzamento a sua disposizione in termini di attuazione dei mezzi per stabilire o riconoscere la parentela.”
(traduzione a cura di Valeria Cianciolo)
 
Trascrizione atti di nascita – PMA – Coppie same sex - Liceità della mancata indicazione della madre intenzionale – Rif. Leg. artt. 8 e 14 CEDU

autore: Cianciolo Valeria