Diniego di cittadinanza se vi sono elementi pregiudizievoli di carattere penale - T.A.R. Lazio Roma, Sez. V bis, sent. 14 agosto 2025 n. 15532

Lunedì, 29 Settembre 2025
Giurisprudenza | Merito | Cittadinanza Sezione Ondif di Roma
T.A.R. Lazio Roma, Sez. V bis, sentenza 14 agosto 2025 n. 15532 – Pres. Rizzetto, Cons. Est. Mattei per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

Se al richiedente la cittadinanza sono addebitati elementi pregiudizievoli di carattere penale, che rappresentano un chiaro indice sintomatico di inaffidabilità e di non compiuta integrazione nella comunità nazionale, in quanto destano particolare allarme sociale e disvalore, l'Amministrazione può valutare negativamente l'istanza.
La mera intenzione di ottenere la riabilitazione per il reato contestatogli, il quale rimane comunque indicativo di una personalità non incline al rispetto delle regole di convivenza civile, tale da giustificare il diniego del rilascio della cittadinanza italiana non vale ad elidere il disvalore della condotta né esclude il perdurante potere della PA di valutare il reato commesso anche qualora la riabilitazione sia stata eventualmente ottenuta.

Nel caso in esame, era emersa sul conto dell’istante una sentenza del Tribunale divenuta irrevocabile il 28 giugno 2014, per il reato di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico continuato in concorso, non dichiarata nel modulo di richiesta della cittadinanza italiana.

 

Cittadinanza – Requisiti del richiedente – Rif. Leg. artt. 81, 110, 615 ter co. 1 cod. pen.; art. 46 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445; art. 24 del D.P.R. 14 novembre 2002 n. 313-

editor: Cianciolo Valeria