Lavoro agile e accomodamenti ragionevoli: un diritto per i lavoratori disabili, di Maria Elena Casarano

la sentenza del Tribunale di Mantova del 5.03.25 è reperibile a questa pagina

Venerdì, 23 Maggio 2025
Dottrina | Disabilità | Diritto alla salute | Diritti della persona Sezione Ondif di Bari
Lavoro agile e disabilità di Maria Elena Casarano Lavoro agile e disabilità di Maria Elena Casarano

I datori di lavoro hanno l’obbligo di adottare misure ragionevoli per garantire un ambiente lavorativo inclusivo per i dipendenti con disabilità.

 

La persona con disabilità ha diritto di poter svolgere le proprie mansioni in smart working per veder tutelata la propria salute e garantito l’accesso al lavoro senza discriminazioni.
Tale diritto si colloca nell’ambito delle misure di accomodamento previste dalla legge, nazionale e comunitaria, a garanzia della parità di trattamento dei lavoratori affetti da minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine.
È questo il principio che emerge da una recente pronuncia del Tribunale di Mantova [1] relativa al caso di un lavoratore con disabilità che si è vista respinta la richiesta di poter svolgere, in tutto o in parte, il proprio lavoro da casa.
La sentenza offre l’occasione per una breve disamina della generale disciplina a tutela dei lavoratori e lavoratrici con disabilità cui è riconosciuto il diritto di chiedere al datore di lavoro di porre in essere misure che consentano lo svolgimento delle proprie mansioni in condizioni paritetiche rispetto agli altri colleghi: si tratta dei c.d. ‘accomodamenti ragionevoli’.
Tale diritto trova il proprio fondamento, in primo luogo, nella normativa comunitaria [2] recepita dal nostro ordinamento, la quale vieta espressamente le discriminazioni legate alla disabilità, attraverso una disciplina che mira a garantire la parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro.

 
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editor: Fossati Cesare