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Potestas iudicandi del giudice della separazione in pendenza di divorzio - Corte d'Appello Roma, sent. 8 febbraio 2024 n. 895

Martedì, 15 Ottobre 2024
Giurisprudenza | Merito | Mantenimento | Processo civile | Separazione e divorzio: aspetti processuali Sezione Ondif di Roma
Corte d'Appello Roma, sentenza, 8 febbraio 2024 n. 895 - Presidente Relatore est. Rotunno per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

Il giudice della separazione è investito della potestas iudicandi sulla domanda di attribuzione o modifica del contributo di mantenimento per il coniuge e i figli anche quando sia pendente il giudizio di divorzio, a meno che il giudice del divorzio non abbia adottato provvedimenti temporanei e urgenti nella fase presidenziale o istruttoria, i quali sono destinati a sovrapporsi a (e ad assorbire) quelli adottati in sede di separazione solo dal momento in cui sono adottati o ne è disposta la decorrenza. Di conseguenza, i provvedimenti economici adottati nel giudizio di separazione anteriormente iniziato sono destinati ad una perdurante vigenza fino all'introduzione di un nuovo regolamento patrimoniale per effetto delle statuizioni (definitive o provvisorie) rese in sede divorzile.
Si spiega in tal modo perché la pronuncia di divorzio, operando ex nunc dal momento del passaggio in giudicato, non comporti la cessazione della materia del contendere nel giudizio di separazione personale (o di modifica delle condizioni di separazione) iniziato anteriormente e ancora pendente, ove esista l'interesse di una delle parti all'operatività della pronuncia e dei conseguenti provvedimenti patrimoniali.


Separazione – Modifica del contributo di mantenimento per il coniuge e i figli – Pendenza del giudizio di divorzio - Rif. Leg. artt. 147, 148, 160 e 316-bis cod. civ.

editor: Cianciolo Valeria