inserisci una o più parole da cercare nel sito
ricerca avanzata - azzera

Avvocati, conflitto di interessi e tutela dei minori alla luce dell’art. 68 CDF - Cass. Civ., Sez. Unite, sent. 26 luglio 2024 n. 20881

Lunedì, 29 Luglio 2024
Giurisprudenza | Avvocato | Legittimità
Cass. Civ., Sez. Unite, sentenza 26 luglio 2024 n. 20881– Pres. Cassano, Cons. Rel. Grasso per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

Nei rapporti tra avvocato e cliente, la nozione di conflitto di interessi, ai sensi e per gli effetti dell'art. 24 del vigente codice deontologico forense non va riferita, restrittivamente, alla sola ipotesi in cui l'avvocato si ponga in contrapposizione processuale con il suo assistito in assenza di un consenso da parte di quest'ultimo, ma comprende tutti i casi in cui, per qualsiasi ragione, il professionista si ponga processualmente in antitesi con il proprio assistito, come quando, nell'ambito di una procedura esecutiva, chieda l'attribuzione di somme del proprio assistito senza sostanzialmente cessarne la difesa, potendo essere il conflitto anche solo potenziale.
L’articolo 68 CDF nel regolare l’assunzione di incarichi contro una parte già assistita, si applica anche nel caso in cui si versi in ipotesi di associazione fra professionisti o di società professionale o anche solo di abituale condivisione dello studio affinché il conflitto non si propaghi anche ai colleghi co interessati e comunque coinvolti. Se così non fosse si procurerebbe un irragionevole disparità di trattamento tra il caso in cui si imponga tutela della parte attualmente assistita e quella in cui l’incompatibilità sopravvenuta consegua a un successivo incarico, nella particolarmente sensibile materia di famiglia.
L’esigenza di impedire il sopravvenire di conflitto di interessi nella delicata materia di famiglia, resa manifesta dall’articolo 68, resterebbe radicalmente vanificata, ove ne fosse permessa agevole elusione nel caso di strette e continuative collaborazioni professionali tra avvocati.

Nel caso in esame, l’avvocato accettando l’incarico di difendere il padre biologico della minorenne, versando in una situazione di inscindibile contiguità professionale con la collega associata nel medesimo studio che rivestiva il ruolo di curatrice speciale, ha finito per dare vita ad un conflitto di interessi, non potendosi escludere che l’interesse dell’aspirante al riconoscimento paterno abbia finito per interferire con quello della persona minore d’età.


Avvocato – Conflitto di interessi – - Nozione – Fattispecie - Tutela del minore – Rif. Leg. artt. 24 e 68 del codice deontologico forense

editor: Cianciolo Valeria