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In tema di adozione del minore, il giudice, nel valutare la situazione di abbandono, quale presupposto per la dichiarazione dello stato di adottabilità, deve fondare il suo convincimento effettuando un riscontro attuale e concreto, basato su indagini ed approfondimenti riferiti alla situazione presente e non passata, tenendo conto della positiva volontà di recupero del rapporto genitoriale da parte dei genitori.

Valutazione dello stato di abbandono; Dichiarazione dello stato di adottabilità; Accertamento in concreto della capacità genitoriale

Rif. Leg.: 184/1983 Artt. 1, comma 1, 8, comma 2; Art 8 Cedu; Art. 315 bis c.c.

In senso conforme: Cass., Sez. I, Sentenze n. 24445 del 01/12/2015; n. 8877/ 2006; n. 10706/2010; n. 7391 del 14/04/2016; Sez. I -, Ordinanza n. 3059 del 01/02/2022; Cass. n. 11758/2014; Cass. n. 24445/2015.
§§

La Suprema Corte, nella fattispecie, in accoglimento del primo motivo di ricorso e dichiarata assorbita la seconda doglianza, cassa la sentenza della Corte di Appello impugnata per avere affidato il suo convincimento agli approfondimenti peritali sulle condizioni della madre svolti ben quattro anni prima, senza tenere in alcuna considerazione la documentazione medica ed assistenziale versata in atti nel giudizio di appello, a dimostrazione del miglioramento delle condizioni di salute e di vita della madre e della positiva volontà di quest'ultima di recuperare il rapporto genitoriale con la minore.

Peraltro, ai fini dell'accertamento dello stato di abbandono, non è sufficiente che risultino carenze o malattie mentali, anche permanenti, o comportamenti patologici dei genitori, ma è necessario accertare la capacità genitoriale in concreto di ciascuno di essi, verificando l'esistenza di comportamenti pregiudizievoli per la crescita equilibrata e serena dei figli e tenendo conto della positiva volontà dei genitori di recuperare il rapporto con gli stessi.

editor: Fossati Cesare