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Sussiste il reato di maltrattamenti anche in assenza di un comportamento remissivo da parte della persona offesa - Cass. Pen., Sez. VI, sent. 28 febbraio 2023 n. 8729

Il reato di cui all'art. 572 c.p., richiede, quale elemento costitutivo, una condotta oggettivamente idonea a ledere la persona nella sua integrità psico-fisica, consistente nella sottoposizione dei familiari ad una serie di atti di vessazione continui e tali da risultare concretamente idonei a cagionare sofferenze, privazioni, umiliazioni. A fronte dell'oggettiva ricorrenza di tali presupposti, il reato non è escluso per effetto della minore o maggior capacità di resistenza dimostrata dalla persona offesa, come pure non è richiesto che la condotta maltrattante sia tale da rendere la vittima succube dell'autore del reato.
Secondo la Corte, il provvedimento impugnato fonda, correttamente, l'accertamento dei gravi indizi di colpevolezza sulla condotta dell'indagato e non sul dato soggettivo, estraneo alla fattispecie, della reazione di chi lo subisce.


Maltrattamenti – Rif. Leg. art. 572 cod. pen.; artt. 274 e 282 ter cod. proc. pen.