La mala gestio comporta la radiazione dell'avvocato amministratore di sostegno. Consiglio Nazionale Forense, sent. 5 settembre 2022

Il principio di stretta tipicità dell’illecito, proprio del diritto penale, non trova applicazione nella materia disciplinare forense, nell’ambito della quale non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, giacché il nuovo sistema deontologico forense - governato dall’insieme delle norme, primarie e secondarie è informato al principio della tipizzazione della condotta disciplinarmente rilevante e delle relative sanzioni “per quanto possibile”, poiché la variegata e potenzialmente illimitata casistica di tutti i comportamenti costituenti illecito disciplinare non ne consente una individuazione dettagliata, tassativa e non meramente esemplificativa.

Conseguentemente, l’eventuale mancata descrizione di uno o più comportamenti e della relativa sanzione non genera l’immunità, giacché è comunque possibile contestare l’illecito anche sulla base della citata norma di chiusura, secondo cui “la professione forense deve essere esercitata con indipendenza, lealtà, probità, dignità, decoro, diligenza e competenza, tenendo conto del rilievo sociale e della difesa e rispettando i principi della corretta e leale concorrenza. (CF)

Amministrazione di sostegno e curatela di inabilitati – illeciti penali – illeciti deontologici – atipicità dell’illecito – violazione dei doveri di probità, dignità e decoro

Rif. Leg.: artt. 9 comma 2, 10, 30 comma 1, 63 e 64 codice deontologico forense; artt. 3 c.3 – 17 c.1, e 51 c.1 L. 247/2012