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Art. 570 cod. pen. Il Giudice d'Appello deve spiegare perchà© non condivide la pronuncia assolutoria - Cass. Pen., Sez. VI, Sent., 1 marzo 2022, n. 7258

Nel caso in esame, la Corte d’Appello di Torino, in riforma della sentenza di assoluzione, aveva condannato il ricorrente sul presupposto che nel febbraio del 2017 il Tribunale fissò a carico dell'imputato l'obbligo di corrispondere la somma di 500 Euro al mese oltre al contributo fisso nella misura del 50% per spese straordinarie, sanitarie e ludico sportive senza che il Giudice avesse determinato un importo determinato da corrispondere.
Costituisce ius receptum il principio secondo il quale la motivazione della sentenza di appello riformatrice della pronuncia di primo grado si caratterizza per un obbligo giustificativo ulteriore, rispetto a quello generale della non manifesta illogicità e non contraddittorietà, enucleabile dal testo dell'art. 606 c.p.p., comma 1, lett. e).
Le diverse pronunce sul tema fanno ricorso alla locuzione "motivazione rafforzata", che denota il più intenso obbligo di diligenza richiesto al giudice di secondo grado, che deve farsi carico di confutare, specificamente, i principali argomenti addotti dal primo giudice, dando conto delle ragioni della relativa incompletezza od incoerenza (Sez. U. 12 luglio 2005, n. 33748; cfr. Sez. feriale, n. 53562 dell'11 settembre 2014; Sez. 5 n. 35762 del 5 maggio 2008).
Il giudice di appello, quindi, non può limitarsi ad una motivazione,- pur conforme ai canoni della logica e dell'intrinseca coerenza- che dia plausibile giustificazione dell'alternativa lettura delle emergenze processuali, ma deve anche spiegare perchè non possano essere condivisi gli argomenti addotti in prime cure a sostegno della pronuncia assolutoria, con argomentazioni dotate di una forza persuasiva superiore, tale da far venir meno ogni ragionevole dubbio, anche in caso di impugnazione proposta dalla parte civile per le sole statuizioni civili (tra le altre, Sez. 6, n. 40159 del 3 novembre 2011; Sez. 2, n. 11883 del 8 novembre 2012; Sez.5, n. 54300 del 14 settembre 2017).
Valeria Cianciolo

Cass. Pen., Sez. VI, Sent., 1 marzo 2022, n. 7258 – Pres. Fidelbo, Cons. Rel. Silvestri per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

Quando il giudice deve dare una spiegazione razionalmente diversa rispetto alla ratio decidendi di una sentenza di primo grado ed arrivare a spiegare altrettanto razionalmente perchè ritiene di ribaltarla, deve indicare le ragioni per cui una determinata prova assume una valenza dimostrativa completamente diversa rispetto a quella ritenuta dal giudice di primo grado. VC




Violazione degli obblighi di assistenza familiare – Processo penale – Sentenza di condanna - obbligo di motivazione rafforzata – Rif. Leg. art. 603 co.3 bis, c.p.p.; art. 570 cod. pen., co. 1 e 2 cod. pen.; art. 12 sexies della L. 1 dicembre 1970, n. 898 e art. 3 della L. 8 febbraio 2006, n. 54.

autore: Cianciolo Valeria