Adescamento di minorenni a mezzo whatsapp - Tribunale di Salerno, Sez. III Pen., sent. 18 novembre 2021 n. 3503

L’art. 609 undecies cod. pen. è stato introdotto dalla L. 1.10.2012, n. 172 (entrata in vigore il 23.10.2012), che ha ratificato e dato esecuzione alla Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, sottoscritta a Lanzarote il 25.10.2007. La Convenzione di Lanzarote richiede, all'art. 22, la punibilità come reato della condotta di «adescamento di bambini a scopi sessuali», definita come «il fatto che un adulto proponga intenzionalmente, per mezzo delle tecnologie di comunicazione e di informazione, un incontro ad un bambino... allo scopo di commettere, in tale incontro, un reato... qualora tale proposta sia seguita da atti materiali riconducibili a detto incontro». Si tratta della condotta altrimenti definita di grooming, ovvero di adescamento dei minori per scopi sessuali tramite internet.

L’art. 609 undecies cod. pen. prevede che la condotta debba essere posta in essere «anche mediante l'utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione». L’ indicazione del mezzo permette di considerare la fattispecie "a forma libera" ed è volta a evidenziare il potenziale dannoso connaturato alle condotte messe in atto tramite internet, potenzialmente idonee a coinvolgere un maggior numero di soggetti.

Con riferimento al diritto comparato, le fattispecie di child grooming sono una risposta mirata espressamente al fenomeno dell'adescamento via internet, visto come insidioso e dalla capacità dannosa grandemente maggiore dell'adescamento "classico".

Valeria Cianciolo