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Esporre un alunno ad una punizione mediante denigrazione e ludibrio configura il reato di abuso dei mezzi di correzione - Cass. Pen., Sez. VI, Sent., 18 ottobre 2021, n. 37642

Nel caso di specie, l’imputata, nella sua qualità di insegnante del primo anno della scuola primaria, aveva abusato dei mezzi di correzione e disciplina nei confronti di un alunno costringendo quest'ultimo, che durante la lezione di educazione motoria aveva continuato a sputare per terra e verso i presenti, a subire a sua volta l'umiliazione di essere bersaglio di sputi da parte di altri suoi compagni di classe, così provocando al bambino un forte turbamento e pianto. L’insegnante, a suo dire, si era mossa nella sicura convinzione che la sua condotta rientrasse nei limiti dello ius corrigendi e in applicazione del cosiddetto metodo educativo "role play". Secondo gli Ermellini, invece, la donna ha abusato dolosamente dei mezzi di correzione e disciplina dal momento che ha esposto un bambino piccolo ad una punizione mediante denigrazione e ludibrio, "servendosi" dei suoi compagni di classe.


Francesca Ferrandi

Cass. Pen., Sez. VI, Sent., 18 ottobre 2021, n. 37642; Pres. Petruzzellis, Rel. Cons. Mogini per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

Integra il reato di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina il comportamento dell'insegnante che faccia ricorso a qualunque forma di violenza, fisica o morale, ancorchè minima ed orientata a scopi educativi. Inoltre, il reato in questione richiede il dolo generico, cioè la volontà di abusare dei mezzi di correzione, mentre il fine disciplinare costituisce un elemento della fattispecie e non una qualificazione dell'elemento soggettivo.


Diritto penale della famiglia – Abuso dei mezzi di correzione e disciplina – Scuola; Rif. Leg. Art. 571 c.p.

autore: Ferrandi Francesca