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"Passato prossimo. Donne romane da Tacita a Sulpicia", di Eva Cantarella, Feltrinelli - di Valeria Cianciolo

“La donna ideale: moglie e madre casta, pia, laboriosa, frugale, obbediente, silenziosa”.
Tacita Muta era il simbolo del silenzio femminile e le donne avrebbero dovuto avere sempre in mente la sua storia per capire quanto prezioso fosse l’uso della parola
La donna virtuosa doveva avere in sè pudicizia, fedeltà, rispetto della divisione dei ruoli e obbedienza. E tacere.
Ad ogni donna un ruolo, ma per tutte la regola era il silenzio.
Aggiungendo il mito di Tacita Muta il riferimento vuole essere alla virtù del silenzio che una donna perbene era chiamata a rispettare. La parola femminile in privato, e soprattutto in pubblico, era praticamente inconcepibile.
Parlare per le donne era considerato l’equivalente di denudarsi.
Un libro per capire perchè le donne ancora oggi faticano a pensare che sia giusto dare voce ai pensieri.
Valeria Cianciolo