
Malformazioni fetali correlate ad una patologia contratta dalla gestante: sì al risarcimento del danno - Cass. Civ., Sez. III, Sent., 15 gennaio 2021, n. 653
Nel caso di specie, la gestante, durante la gravidanza, non era stata adeguatamente informata dal medico sui rischi per il feto correlati ad un'infezione da citomegalovirus da essa contratta, in modo da consentirle di interrompere la gravidanza.
venerdì, 22 gennaio 2021
Giurisprudenza | Legittimità | aborto
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L'accertamento di processi patologici che possono provocare, con apprezzabile grado di probabilità, rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro consente il ricorso all'interruzione volontaria della gravidanza, ai sensi dell'art. 6, comma 1, lett. b) della L. 22 maggio 1978 n. 194, laddove determini nella gestante, che sia stata compiutamente informata dei rischi, un grave pericolo per la sua salute fisica o psichica, da accertarsi in concreto e caso per caso, e ciò a prescindere dalla circostanza che l'anomalia o la malformazione si sia già prodotta e risulti strumentalmente o clinicamente accertata.
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