
Quando atti di bullismo possono configurare il reato di violenza privata? - Cass. Pen. Sez. V, Sent., 05 gennaio 2021, n. 163
Cass. Pen. Sez. V, Sent., 05 gennaio 2021, n. 163; Pres. Palla, Rel. Cons. Belmonte
mercoledì, 13 gennaio 2021
Giurisprudenza | Legittimità | Minori | Violenza
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Il comportamento minaccioso e violento, concretizzatosi in sputi in faccia, nel prendere a calci la persona offesa, nel darle pugni, nel simulare, appoggiandosi sul suo corpo, un atto sessuale e nell’appropriarsi del suo materiale scolastico non coincidono con l’evento del reato di violenza privata, dal momento che non integrano il “pati” a cui la persona offesa è costretta, ma sono dirette a costringere la vittima ad un “pati” che costituisce l’evento ulteriore rispetto alle suddette violenze, vale a dire la costrizione della vittima a fare, tollerare od omettere qualcosa, integrante il reato di violenza privata di cui all’art. 610 c.p.
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