
Dichiarazioni discriminatorie da parte di un avvocato nei confronti di persone omosessuali - Cass. Civ., Sez. I, Ord., 15 dicembre 2020, n. 28646
Cass. Civ., Sez. I, Ord., 15 dicembre 2020, n. 28646; Pres. Genovese, Rel. Cons. Scotti
lunedì, 21 dicembre 2020
Giurisprudenza | Avvocato | Legittimità
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In tema di parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, il D.lgs. 9 luglio 2003, n. 216, art. 5, comma 2, come modificato dal D.L. 8 aprile 2008, n. 59, art. 8-septies convertito con modificazioni nella L. 6 giugno 2008, n. 101, costituisce esplicazione della facoltà riconosciuta agli Stati membri dall'art. 8 della direttiva 2000/78 di concedere una tutela più incisiva di diritto nazionale rispetto agli atti discriminatori in ambito lavorativo, attribuendo - nel caso in cui si verifichino fatti idonei a costituire una discriminazione, nei confronti della citata categoria di persone e non sia identificabile una persona lesa - la legittimazione attiva ad avviare un procedimento giurisdizionale inteso a far rispettare gli obblighi risultanti dalla direttiva e, eventualmente, ad ottenere il risarcimento del danno a un'associazione che sia rappresentativa del diritto o dell'interesse leso.
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