Falsità e calunnie rilevanti nell'attribuzione della paternità . Tribunale di Verona, pen., sentenza 9 settembre 2020
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ll delitto di alterazione di stato di cui all'articolo 567 CP consiste nella condotta di chiunque, nella formazione di un atto di nascita, altera lo stato civile di un neonato, mediante false certificazioni, false attestazioni (come, nel caso di specie, la dichiarazione resa allo Stato Civile) o altre falsità.
Nel caso di specie, la responsabilità dell’imputata scaturisce dal combinato disposto degli arti. 48 e 567 c.p.: secondo l'ipotesi accusatoria l'imputata aveva tratto in inganno la persona offesa facendogli credere che la figlia fosse sua ed inducendola così a dichiarare allo Stato Civile di essere il padre naturale della minore quando, in realtà, il vero padre era un altro soggetto.
L’imputata è stata assolta dall'imputazione in quanto si sarebbe espressa in termini dubitativi e non di certezza in ordine alla paternità in capo alla persona offesa.
* si ringrazia l'avvocato Lorenzo Ferraresi del Foro di Verona.
autore: Fossati Cesare
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