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Avvocati e violenza privata al collega di studio. Cass. pen. Sez. V, Sent., 21 maggio 2020, n. 15633

Nel reato di cui all’art. 610 c.p. la violenza si identifica in qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente l'offeso della libertà di determinazione e di azione, potendo consistere anche in una violenza "impropria", che si attua attraverso l'uso di mezzi anomali diretti ad esercitare pressioni sulla volontà altrui, impedendone la libera determinazione. (Nel caso di specie un avvocato aveva impedito, con l'arbitraria sostituzione della serratura e poi sbarrando l'ingresso con il proprio corpo, ad un collega di studio di accedere all'appartamento adibito a studio legale associato e di ritirare materiale di lavoro e pratiche).