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Mancato bilanciamento tra rischio psicopatologico e patologia fisica di un minore al centro di una contesa inaudita. Corte d'Appello di Roma, 3 gennaio 2020

Domenica, 19 Gennaio 2020
Giurisprudenza | Alienazione genitoriale | Merito Sezione Ondif di Roma
Corte d'Appello di Roma, est. Elisabetta Pierazzi, decreto 3.01.2020 per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

Affidamento dei figli di genitori non coniugati. 
Conflittualità elevatissima. Svariati procedimenti coinvolgenti TO, TM, Corte d'Appello, Procura.
Numerose denunce per inosservanza provvedimenti giudiziari, abusi sessuali, aggressioni, stalking, maltrattamenti.
Conflitto esteso con denunce a assistenti sociali, educatori, Ctu, giudice relatore e tutore.
Progressive maggiori difficoltà e resistenze del figlio ad incontrare il padre, sino al suo integrale rifiuto.
Nel corso della disposta CTU si evidenziava una coalizione madre-figlio tale da portare quest'ultimo a considerare il padre una figura dannosa, pericolosa, violenta.
Emergeva un pesante condizionamento psicologico materno diretto a cancellare la figura paterna.
Il Ctu al fine di ripristinare al più presto il diritto relazionale con il padre suggeriva l'immediato allontanamento dalla madre, l'inserimento in struttura protetta per non meno di 3 mesi e rientro nell'abitazione del padre, con trattamento psicologico comprensivo di psicoterapia.
Perdurante mancata collaborazione. Minore invischiato in uno stritolante conflitto di lealtà con la figura materna.
Grave esposizione del minore e della sua vita sui social network, stampa, manifestazioni pubbliche, in una contesa mediatica senza esclusione di colpi.
Decreto del TM che dispone l'immediato allontanamento del minore dalla madre e dalla sua influenza.
Per la Corte manca nella decisione del TM una valutazione comparativa degli effetti del trauma costituito dall'allontanamento rispetto al beneficio atteso.
La patologia della quale risulta affetto lo rende particolarmente a rischio in caso di elevato stress.
Per il giudice d'appello appare velleitario ritenere che sia possibile ricostruire un legame parentale recidendo l'altro.
Occorre viceversa pazientemente continuare a tentare altre strade: in primis un progetto operativo, a cura del tutore, finalizzato alla ripresa dei rapporti diretti fra minore e padre.


* si ringrazia l'avv. Fiorella D'Arpino, presidente della sezione romana dell'Osservatorio.

autore: Fossati Cesare