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Amministrazione di sostegno e profili del peculato e dell'abuso d'ufficio. Cass. pen. Sez. VI, Sent., 20 settembre 2019, n. 38875; Pres. Mogini, Cons. Rel. Calvanese

Mercoledì, 16 Ottobre 2019
Giurisprudenza | Amministrazione di Sostegno | Legittimità
Cass. pen. Sez. VI, Sent.,  20 settembre 2019, n. 38875; Pres. Mogini, Cons. Rel. Calvanese per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

All'amministratore di sostegno va attribuita, negli stessi termini del tutore, la veste e qualità di pubblico ufficiale, considerato il complesso delle norme a lui applicabili, che pone tale figura sullo stesso piano del tutore con gli obblighi e le ricadute penali che la sua qualità di pubblico ufficiale comporta.

Integra il reato di peculato la condotta distrattiva del denaro o di altri beni che realizzi la sottrazione degli stessi alla destinazione pubblica e l'utilizzo per il soddisfacimento di interessi privatistici dell'agente, mentre è configurabile l'abuso d'ufficio quanto si sia in presenza di una distrazione che, seppur finalizzata a profitto proprio, si concretizzi in un uso indebito del bene che non ne comporti la perdita e la conseguente lesione patrimoniale a danno dell'ente cui appartiene.


autore: Zadnik Francesca