Ingiuriose e rilevanti penalmente quelle espressioni con le quali si disumanizza la vittima. Cass. pen. Sez. V, Sent., 26 luglio 2019, n. 34145- Pres. Vessichelli; Rel. Morosini
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Sono obiettivamente ingiuriose quelle espressioni con le quali si "disumanizza" la vittima, assimilandola a cose o animali. Paragonare un bambino a un "animale", inteso addirittura come "oggetto" visto che il padre ne viene definito "proprietario", è certamente locuzione che, per quanto possa essersi degradato il codice comunicativo e scaduto il livello espressivo soprattutto sui social media, conserva intatta la sua valenza offensiva.
autore: Zadnik Francesca
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