Per il riconoscimento della dimora abituale del minore serve una prognosi sul suo stabile ed effettivo centro d'interessi. Cass. 15 dicembre 2017 n. 30219
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Il Tribunale di Bologna dichiarava la propria incompetenza territoriale quanto alla domanda di affidamento del minore e rientro presso l'abitazione di uno dei genitori.Il trasferimento era avvenuto solo 9 mesi prima, contro la volontà del ricorrente, ma per il Tribunale non assume alcun rilievo la mera residenza anagrafica o eventuali trasferimenti contingenti o temporanei, dal momento che per l'individuazione in concreto della dimora non può farsi riferimento ad un dato meramente quantitativo, ma è necessaria una prognosi sulla probabilità che la "nuova" dimora diventi l'effettivo e stabile centro d'interessi del minore.Nel caso di specie risultava che il minore dimorava presso l'abitazione della nonna materna, dove aveva un effettivo
e stabile radicamento, e che il suo trasferimento non era configurabile
come un espediente unilaterale della madre per sottrarlo al giudice
naturale.
autore: Fossati Cesare
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