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Lo straniero irregolare disabile non può essere espulso quando ne possa derivare un grave pregiudizio per la salute. - Cass. Pen. 31 luglio 2017 n. 38041

Venerdì, 22 Settembre 2017
Giurisprudenza | Stranieri | Legittimità
Cass. Pen. I sez. n° 38041 del 31 luglio 2017 per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

Un immigrato irregolare, privo di un arto inferiore, soggiornante in Italia da oltre trent'anni e beneficiario di assegno INPS, viene colpito da provvedimento di espulsione. Propone ricorso e la Corte di Cassazione nell'esaminare il caso afferma alcuni importanti principi. Si statuisce che l'art. 19 commi 1 e 2 del d. Lgs 286/98 non individua ipotesi tassative di divieto di espulsione, ma tali disposizioni debbono essere lette in coordinamento con i principi affermati dalla Corte EDU e dalla sentenza n°252/01 della Corte Costituzionale: pertanto, qualora dal provvedimento di espulsione ne derivi un irreparabile danno alla salute (nella fattispecie il disabile sarebbe stato abbandonato a se stesso senza possibilità di mantenersi o sopravvivere), lo stesso non può essere eseguito.

autore: Fossati Cesare