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Venga effettuato esame clinico e diagnostico sugli embrioni prima di procedere alla fecondazione. Tribunale di Milano, ord. del 18 aprile 2017.

Giovedì, 20 Aprile 2017
Giurisprudenza | Procreazione assistita | Merito
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Il Tribunale di Milano sancisce il diritto a diventare genitori di figli sani di una coppia con alto rischio di trasmettere alla progenie grave patologia ereditaria nel 50% dei casi. Il Tribunale sostiene infatti il diritto alla salute come forma di garanzia assoluta e costituzionalmente tutelata e riferendosi anche alle fonti Cedu
"Il diritto dei ricorrenti – di mettere al mondo un figlio non affetto dalla medesima patologia genetica dalla quale è affetto uno dei due genitori – costituisce una forma di espressione della vita privata e familiare dei ricorrenti, tutelata dall'Art. 8 della Cedu e dall'art. 7 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, diritti ai quali, ai sensi degli artt. 6, 13 della Cedu e 47 della citata Carta dei Diritti deve essere garantita una tutela effettiva."
La coppia si era rivolta ad una struttura sanitaria pubblica per ricorrere alla procreazione medicalmente assistita. Essendo a conoscenza di una grave patologia che avrebbe però potuto essere trasmessa ai figli, chiedeva la diagnosi preimpianto. La struttura si rifiutava di effettuarla, adducendo problemi di budget e di carenze tecniche, e la coppia, dovo infruttuosi tentativi, si rivolgeva al tribunale per ottenere la possibilità di diagnosi preimpianto da struttura pubblica, senza dover sostere i costi proibitivi di struttura privata, non potendo sostenerli. Il Tribunale di Milano riconosceva loro il diritto di poter effettuare tali pratiche e imponeva alla struttura nosocomiale lombarda  che si era rifiutata di farlo, di effettuare l'esame clinico e diagnostico sugli embrioni mediante le metodologie della scienza medica, e di effettuare il trasferimento in utero solo degli embrioni sani o portatori sani delle patologie di cui era affetto il marito.



autore: Zadnik Francesca