Il presidente Pansini, in una nota di ANF, rivedica il diritto dell'avvocatura di poter registrare le unioni civili. ".... qualora il
Parlamento approverà il ddl Cirinnà con la formulazione attuale che
prevede che solo i notai possano stipulare e registrare i contratti di convivenza, infatti, gli stessi saranno costosi per i cittadini..." Prosegue poi dicendo "E' paradossale che nel momento in cui il
Paese si appresta a imprimere un cambiamento alla società, con la
necessità di tutelare in maniera stringente il diritto alla protezione
della vita privata e familiare delle coppie di fatto, ci si muova dal punto di vista giuridico su posizioni di retroguardia, escludendo la categoria degli avvocati dai soggetti incaricati di registrare i contratti di convivenza". Il Parlamento, a detta di Pansini, deve allargare all'avvocatura i
compiti di stipula "nel segno della vocazione professionale di tutela
dei diritti civili". Non solo infatti l'avvocato "riveste un
insostituibile ruolo nella tutela dei diritti di ogni cittadino, ma -
conclude il presidente dell'Anf - rappresenta anche un 'tutore' del
valore dell'uguaglianza di fronte alla legge. E dal punto di vista
professionale l'avvocato ha, senza ombra di dubbio, tutte le competenze
necessarie per accompagnare le coppie di cittadini che decidono di normare dal punto di vista legale la loro convivenza".