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Per potersi parlare di casa familiare è necessario il requisito dell'attualità dell'habitat domestico. - Cass. sez. I, 18 settembre 2003, n. 13736

Giovedì, 18 Settembre 2003
Giurisprudenza | Assegnazione della casa | Legittimità

- Nozione di casa familiare -
L'assegnazione della casa familiare risponde all'esigenza di garantire l'interesse dei figli alla conservazione dell'ambiente domestico, inteso come centro degli affetti, degli interessi e delle abitudini in cui si esprime e si articola la vita familiare, al fine di evitare loro l'ulteriore trauma di un allontanamento dal luogo ove si svolgeva la loro esistenza e di assicurare una certezza e una prospettiva di stabilità in un momento di precario equilibrio familiare. Anche se la concessione del beneficio ha riflessi economici, è vero che l'assegnazione non può essere disposta al fine di sopperire alle esigenze economiche di detto coniuge, a garanzia delle quali è unicamente destinato l'assegno di divorzio. Tale specifica finalità dell'istituto comporta che l'assegnazione non può essere pronunciata in favore del coniuge affidatario ove in concreto al momento della domanda l'immobile non si configuri più come casa familiare per essersi per qualsiasi ragione quell'habitat domestico già disciolto.

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