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È preferibile l'interdizione quando la condotta dell'interessato tende ad essere a sé pregiudizievole. - Tribunale di Bologna, 1° agosto 2005

- Presupposti -
L'interdizione deve essere preferita all'amministrazione di sostegno in tutti i casi in cui il soggetto, come espressione della sua infermità mentale, e cioè di capacità intellettive e volitive compromesse, abbia la tendenza a sfuggire alle maglie di assistenza create intorno a lui, non abbia consapevolezza della malattia e si opponga sistematicamente alle soluzioni di cura proposte, soprattutto quando la sua condotta tenda ad essere pregiudizievole a sé e necessiti di adeguato contenimento.

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