In sede di valutazione dell'addebito nella separazione atti di violenza non possono mai trovare giustificazione. - Cass. sez. I, 5 agosto 2004, n. 15101
-
Motivi -
In tema di separazione giudiziale dei coniugi, ai fini della pronuncia dell'addebito,
pur se l'indagine del giudice di merito sull'intollerabilità della convivenza, provocata dal
comportamento trasgressivo di uno o di entrambi i coniugi, deve essere condotta sulla base della
valutazione globale e sulla comparazione dei comportamenti di entrambi i coniugi, sfuggono tuttavia ad
ogni giudizio di comparazione i fatti accertati a carico di un coniuge integranti violazione di norme
di condotta imperative e inderogabili, in alcun modo giustificabili come atti di reazione o ritorsione
rispetto a comportamenti dell'altro, in quanto si traducano nell'aggressione a beni e diritti
fondamentali della persona, quali l'incolumità e l'integrità fisica, morale e sociale e la dignità
dell'altro coniuge, così superando la soglia minima di solidarietà e di rispetto per la personalità
del partner.
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