Stefania D'Errico, il piano genitoriale

Con le recenti modifiche del processo civile introdotte dal D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, emesso in attuazione della legge 26 novembre 2021, n. 206, recante delega al Governo per l’adozione, tra l’altro, di misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie, è stato introdotto, mediante l’inserimento del Titolo IV bis nel Libro Secondo del codice di rito, dedicato al processo di cognizione, il rito unico familiare.

Il rito unificato di famiglia si applica a tutti i procedimenti in materia di persone, minorenni e famiglia di competenza del tribunale ordinario e del tribunale per i minorenni, ad esclusione di alcuni specifici procedimenti in materia di adozione di minori di età, dei procedimenti attribuiti alla sezione specializzata competente in materia di immigrazione e protezione internazionale, oltre che dei procedimenti di competenza del giudice tutelare, che continuano ad essere monocratici e retti dalle norme processuali dettate per il procedimento camerale.

Le norme generali che regolano l’instaurazione del procedimento di famiglia disciplinano, agli artt. 743-bis.12 e bis.13, la forma e il contenuto della domanda, che si propone con ricorso della parte privata o del pubblico ministero, ovvero, nei casi previsti dalla legge, di soggetti diversi dalle parti, quali i prossimi congiunti, il tutore o il curatore speciale del minore.

Il quarto e ultimo comma dell’art. 473-bis.12 c.p.c. prevede che:

Nei procedimenti relativi ai minori, al ricorso è allegato un piano genitoriale che indica gli impegni e le attività quotidiane dei figli relative alla scuola, al percorso educativo, alle attività extrascolastiche, alle frequentazioni abituali e alle vacanze normalmente godute.


continua

autore: Fossati Cesare