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Foto scabrose prodotte dal marito. Non vi è prova della infedeltà se non si riconosce la moglie - Cass. Civ., Sez. I, ord. 11 aprile 2024 n. 9776

Cass. Civ., Sez. I, ordinanza 11 aprile 2024 n. 9776 – Pres. Genovese, Cons. Rel. Russo per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

Non vi è prova della infedeltà coniugale se le foto prodotte dal marito non possono inequivocabilmente attribuirsi alla moglie sia per la qualità scadente delle immagini, ritenuta indice di manipolazione sia perché nelle foto più esplicite non è visibile il viso.
Non censurabile il ragionamento della Corte d'appello che si discosti dalla decisione del Tribunale, alla luce delle caratteristiche delle fotografie prodotte dal ricorrente, ritenute non attribuibili con sicurezza alla donna, nonché valutando la circostanza - dirimente - che non vi fosse prova che la donna avesse inviato queste fotografie al presunto amante, non essendovi in atti la trascrizione delle sue conversazioni con la persona indicata come tale.
La Corte d'appello ha accolto in punto di addebito e di assegno di mantenimento per il coniuge, ritenendo insufficiente la prova dell'infedeltà e, di conseguenza, accogliendo la domanda di attribuzione dell'assegno.

Addebito - Prova della infedeltà coniugale – Travisamento della prova - Assegno di mantenimento per il coniuge -  Rif. Leg.  artt. 337 – septies, 2727 e 2729 cod. civ..; artt. 115, 116 c.p.c.

 

autore: Cianciolo Valeria