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Assegno di mantenimento ed insussistenza ab origine in capo all'avente diritto - Cass. Civ., Sez. I, ord. 22 febbraio 2024 n. 4715

Cass. Civ., Sez. I, ord. 22 febbraio 2024 n. 4715 – Pres. Genovese, Cons. Rel. Tricomi per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

In tema di assegno di mantenimento separativo e divorzile, ove si accerti nel corso del giudizio - nella sentenza di primo o secondo grado - l'insussistenza "ab origine", in capo all'avente diritto, dei presupposti per il versamento del contributo, ancorché riconosciuto in sede presidenziale o dal giudice istruttore in sede di conferma o modifica, opera la regola generale della "condictio indebiti" che può essere derogata, con conseguente applicazione del principio di irripetibilità, esclusivamente nelle seguenti due ipotesi: ove si escluda la debenza del contributo, in virtù di una diversa valutazione con effetto "ex tunc" delle sole condizioni economiche dell'obbligato già esistenti al tempo della pronuncia, ed ove si proceda soltanto ad una rimodulazione al ribasso, di una misura originaria idonea a soddisfare esclusivamente i bisogni essenziali del richiedente, sempre che la modifica avvenga nell'ambito di somme modeste, che si presume siano destinate ragionevolmente al consumo da un coniuge, od ex coniuge, in condizioni di debolezza economica.


Separazione e divorzio - Mantenimento separativo e divorzile - Debenza del contributo - Condictio indebiti - Rif. Leg. art. 337-ter cod. civ.; artt. 31, 32, 34, 36, 40 e 156 c.p.c.; art. 8 Cedu.

autore: Cianciolo Valeria