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Separazione. Il giudice deve valutare la malattia oncologica della richiedente - Cass. Civ., Sez. I, ord. 18 gennaio 2024 n. 1894

Venerdì, 16 Febbraio 2024
Giurisprudenza | Separazione dei coniugi | Legittimità
Cass. Civ., Sez. I, ord. 18 gennaio 2024 n. 1894 – Pres. Genovese, Cons. Rel. Meloni per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

In materia di separazione dei coniugi, grava sul richiedente l'assegno di mantenimento, ove risulti accertata in fatto la sua capacità di lavorare, l'onere della dimostrazione di essersi inutilmente attivato e proposto sul mercato per reperire un'occupazione retribuita confacente alle proprie attitudini professionali, poiché il riconoscimento dell'assegno a causa della mancanza di adeguati redditi propri, previsto dall'art. 156 c.c., pur essendo espressione del dovere solidaristico di assistenza materiale, non può estendersi fino a comprendere ciò che, secondo il canone dell'ordinaria diligenza, l'istante sia in grado di procurarsi da solo. Ne consegue che il giudice, chiamato a verificare la debenza e la misura dell’assegno, deve valutare tutte le circostanze allegate dalle parti e rilevanti a tal fine, quale è la sussistenza di una malattia oncologica in capo al richiedente, idonea a comprometterne la capacità lavorativa.
 
Separazione dei coniugi - Situazione economica e reddituale dei coniugi – Omesso esame di documenti forniti dalle parti – Invalidità della moglie – Malattia oncologica della moglie - Compromissione della capacità lavorativa – Ricusazione del giudice – Sospensione del processo - Rif. Leg. art. 156 cod. civ.; artt. 52 e 295 c.p.c.

autore: Cianciolo Valeria