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Rafforzamento e agevolazione del suicidio. Assolti Cappato e Welby nel caso Trentini - Corte Assise Massa, sent. 27 luglio 2020

Rafforzamento e agevolazione del suicidio. Assolti Cappato e Welby nel caso Trentini

Giovedì, 24 Settembre 2020
Giurisprudenza | Disposizioni anticipate di trattamento | Merito | Testamento biologico Sezione Ondif di Pisa
Corte Assise Massa, sent. 27 luglio 2020 per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

Assolti dai reati di rafforzamento e agevolazione del suicidio (art. 580, co. 1 c.p.) Marco Cappato e Mina Welby, nel caso che li vedeva imputati per la morte di Davide Trentini, perché “il fatto non sussiste quanto alla condotta di rafforzamento del proposito di suicidio e perché il fatto non costituisce reato quanto alla condotta di agevolazione dell’esecuzione del suicidio”.
La Corte d’assise applica l’art. 580, co. 1 c.p. (istigazione o aiuto al suicidio), nella versione risultante dall’intervento manipolativo di cui alla sentenza 242 del 2019 della Corte costituzionale e passano in rassegna l'elenco dei requisiti necessari affinché possa ritenersi sussistente la causa scriminante introdotta dalla Consulta, controllandone la ricorrenza nel caso di specie sulla base del quadro emergente dalle risultanze processuali.
La lunga sentenza della Corte d’Assise di Massa muovendosi sulla linea tracciata dalla nota sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019 estende la portata degli artt. 1 e 2, L. n. 219/2017, i quali delineano le caratteristiche ordinarie della relazione tra medico e paziente, prevedendo accortezze particolari a salvaguardia della sua effettività`, personalità, professionalità, umanità che divengono condizioni di liceità dell’aiuto al suicidio.
Nel frattempo il Parlamento non ha ancora approvato la legge auspicata dalla Consulta.
 

 

Fine vita – Suicidio assistito – Rif. Leg. art. 580 c.p.

 

autore: Cianciolo Valeria