Mediazione, educatore-tutore e centro psico-socio-educativo per arginare gli effetti tossici del conflitto. Tribunale di Bari, 18 aprile 2017
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Separazione dei coniugi caratterizzata da totale mancanza di comunicazione e da condotte di reciproca squalificazione e condizionamento dei figli.
Minori esposti a rischio di genitorializzazione, alienazione parentale, conflitto di lealtà.
Inidoneità genitoriale emergente da CTU e da documentazione sanitaria.
Tuttavia le parti conservano un buon rapporto con i figli, ciò che per ora sconsiglia un affidamento etero familiare.
Per tutelare la prole occorre sospendere la responsabilità genitoriale di entrambi e nominare un educatore-tutore provvisorio che la eserciti in via esclusiva in loro vece.
Affinché i minori siano preservati dalla conflittualità familiare e da un contesto che appare "tossico e disfunzionale" è opportuno che trascorrano la maggior parte della giornata presso un centro psico-socio-educativo individuato dalle parti.
Essi rientreranno a casa dei genitori soltanto per la cena ed il pernottamento.
I genitori dovranno intraprendere un percorso di mediazione, esteso alle rispettive famiglie di origine, presso un centro il cui responsabile dovrà articolare un programma di incontri tra le parti finalizzato a migliorare la comunicazione ed elaborare le ragioni del conflitto familiare.
Va esclusa qualsiasi aprioristica ed automatica correlazione tra psicopatologia e carente o modesta capacità genitoriale.
autore: Fossati Cesare
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