Impunità e avallo di violenza. Italia Condannata dalla Cedu per non aver difeso una madre e un figlio dalla violenza del marito e padre. AFFAIRE D'ALCONZO c. ITALIE (Requête no 64297/12)
per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi |
"L'inerzia" delle autorità nonostante le numerose denunce "ha creato una situazione d'impunità" tale da configurare addirittura "l'avallo" della violenza.
Con questa motivazione la CEDU ha condannato l'Italia per non aver protetto il nucleo familiare dalla violenza di un padre, culminata dall'uccisione del figlio diciannovenne, intervenuto per difendere con il proprio corpo la madre dalla furia del padre ubriaco. Il ragazzo è stato ferito mortalmente.
Secondo la CEDU, l'Italia è responsabile per la violazione degli articoli 2 (diritto alla vita), 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti) e 14 (divieto di discriminazione) della Convenzione europea dei diritti umani. In sostanza, seguendo il ragionamento dei giudici, se la macchina della giustizia fosse intervenuta prontamente dopo le denunce, non si sarebbe arrivati a questo punto.
autore: Zadnik Francesca
Martedì, 30 Aprile 2024
Misura alternativa alla detenzione e violenza sessuale. Si deve considerare la consapevolezza ... |
Martedì, 30 Aprile 2024
Reddito di cittadinanza e conseguenze della mancata comunicazione delle variazioni del proprio ... |
Martedì, 30 Aprile 2024
Sottrazione di minore all’estero. Non è incostituzionale che il reato sia perseguibile ... |
Giovedì, 25 Aprile 2024
Sulla procedibilità del delitto di sottrazione e trattenimento di minore all’estero - ... |