Nel caso di impugnazione di riconoscimento per difetto di veridicità il solo rifiuto di sottoporsi alle prove ematologiche non è sufficiente ad escludere la veridicità del riconoscimento. - Cass. sez. I, 8 maggio 2009, n. 10585
- Impugnazione per
difetto di veridicità -
L'impugnazione per difetto di veridicità del riconoscimento di un
figlio naturale postula, a norma dell'art. 263 c.c., la dimostrazione dell'assoluta impossibilità
che il soggetto che abbia inizialmente compiuto il riconoscimento sia, in realtà, il padre biologico
del soggetto riconosciuto come figlio; pertanto, non è sufficiente che il figlio naturale rifiuti di
sottoporsi alla prova del Dna per smentire l'avvenuto riconoscimento di paternità.
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