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Il rifiuto di intrattenere con il coniuge rapporti sessuali può essere causa di addebito della separazione. - Cass. sez. I, 23 marzo 2005, n. 6276

- Motivi -
In tema di separazione giudiziale dei coniugi, il volontario rifiuto di un coniuge di intrattenere rapporti affettivi e sessuali con l'altro, nella specie protrattosi per sette anni, costituisce offesa gravissima alla dignità e alla personalità del partner, cui possono derivare danni irreversibili sul piano dell' equilibrio psicofisico, e - in quanto configura ed integra violazione del dovere di assistenza morale e materiale - giustifica l'addebito della separazione, senza che sia necessario procedere ad una valutazione comparativa con la condotta dell'altro coniuge.

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